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Andata e Ritorno | Taranto Salento

Perché prima di essere canottieri siamo soprattutto sportivi.


"..pedalare a lungo è una esperienza che coinvolge fisico e mente a pari modo e la sinergia che ne nasce è una magia che andrebbe provata di persona.""

di Gianpiero Falcone


L’idea di trascorrere 2 giorni in Salento è stata del mio amico Beppe, la sua proposta di raggiungere Capo Leuca in bicicletta benché inaspettata, mi ha da subito entusiasmato e non ho perso tempo a stringergli la mano eslamando: “a sciut!”

Saremmo dovuti partire il giorno dopo al mattino presto e la destinazione sarebbe stata Santa Maria di Leuca dove una volta arrivati avremmo deciso se, proseguire sul versante adriatico facendo rientro da Lecce-Brindisi, oppure optare su un altro itinerario meno impegnativo.

Il giorno dopo, non avendo rinunciato a una serata trascorsa fino a tarda notte con amici, la partenza giorno 14 ha subito un inesorabile ritardo, di fatto, quando ci siamo messi in sella per iniziare la ‘passeggiata’ il sole era già alto…

Abbiamo percorso i primi 40km in litoranea cercando quel ritmo che ci avrebbe permesso di proseguire per altri 100km, il caldo è stato fattore costante per tutto il tempo e le brevi soste per idratarsi sono state numerose sul tutto il percorso.

Una volta in territorio leccese, pedalare che fino ad allora era stato molto facile, è diventato molto più dispendioso, la strada non è più stata ‘piatta’ e il vento sono stati spesso contrari.


E’ stato solo a pochi km da Leuca che ci siamo preoccupati del pernottamento…Beppe pedalando ha contattato dei sui amici e senza non poche difficoltà siamo riusciti a trovare una camera libera presso il convitto del Santuario di Leuca.


Arrivo a Leuca ore 19:00 (10 ore in totale da Taranto), dopo le foto di rito e messaggi vari, abbiamo fatto in tempo a cambiarci e cenare (3 pizze in 2 più una vagonata di pane ed olio d’oliva…); verso le 24 eravamo già distesi su un letto, stanchi ma gasati.



Al risveglio alle 7:00, dopo colazione ci siamo congedati dal convitto ringraziando per la disponibilità offerta e abbiamo inforcato le bici; l’idea iniziale di rientrare dal versante adriatico è stata subito da entrambi ritenuta eccessiva, così abbiamo optato per un rientro in litoranea fino a Taranto.


I primi 20 di costa (Maldive del Salento) sono andati via in scioltezza, ma il caldo ha da subito condizionato il nostro procedere…36° C, tanto sudore e ancora tante soste per idratarsi.

Arrivati a Gallipoli (dove entrambi siamo anche finiti lunghi per terra su un tratto sabbioso), ci siamo rifocillati un po’ più a lungo (mezz’ora all’ombra) e senza perderci d’animo abbiamo ripreso a pedalare continuando a percorrere i lidi salentini. In sequenza Santa Maria al Bagno, Santa Caterina di N., Porto Selvaggio, Torre Uluzzo…solo le più note delle meravigliose marine salentine!

A Torre Lapillo, il meteo si è fatto avverso e i chilometri verso Torre Colimena li abbiamo percorsi sotto il classico temporale estivo che ci ha sicuramente raffrescato ma nel contempo ha reso più dispendioso il nostro rientro.

Una delle ultime soste è stata quella nei pressi di Campomarino dove dei nostri amici, allertati del passaggio mio e di Beppe, si sono fatti trovare in litoranea, anche qui dopo foto di rito.


Abbiamo ripreso il cammino verso Taranto, dove siamo giunti verso le 19:30 (circa un’ora in più dell’andata).


Con Beppe ci siamo congedati dopo complimenti reciproci e ci siamo rimandati alla prossima avventura della quale presto sarete informati…

Non sono bravo a dare il senso di gratificazione che restituisce l’andare in bicicletta, di sicuro, però, posso suggerirvi di pensare che, pedalare a lungo è una esperienza che coinvolge fisico e mente a pari modo e la sinergia che ne nasce è una magia che andrebbe provata di persona.

di Gianpiero Falcone

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